VIOLINO DOC E COLLEGIO PERITALE

L'ANLAI E LA COSTRUZIONE DEGLI STRUMENTI AD ARCO

Una delle principali nostre " battaglie" è  la tutela della costruzione degli strumenti ad arco  secondo il metodo classico e le botteghe dei maestri liutai che correttamente lavorano.

Da troppo tempo assistiamo a operatori senza scrupolo che approffittando magari del nome di Cremona o dell'ignoranza di molti e grazie anche  a qualche complicità offrono sul mercato strumenti  costruiti da allievi, da altri liutai, magari assemblati o acquistati in bianco  da paesi  dell'Est o dalla Cina e qualcuno sostiene che vi inseriscono le loro etichette.

I guadagni sono notevoli i danni all'immagine della liuteria italiana e di Cremona  ancor più notevoli anche perchè all'estero questo è notorio  e anche se fosse un fenomeno limitato  ( e purtroppo forse non lo è ) finisce per danneggiare anche chi lavora onestamente

Da qui la proposta Anlai di un VIOLONO DOC. Chi aderirà a questo progetto dovrà sottoporsi a un controllo continuo e in ogni fase della lavorazione  che sarà documentato visivamente 24h/su 24  tramite  registrazione in modo che sia impossibile ogni " sofisticazione" 

Oggi è tanto semplice filmare ogni fase a costi irrisori. Perchè non si fa ? 

Sono previsti controlli sul materiale, sull'acustica e sulla qualità di ogni fase.

 

Altra battaglia che l'ANLAI conduce da tempo è la costituzione di un COLLEGIO PERITALE  che esisteva agli inizi del '900 cotituito dai liutai più importanti e riconosciiti che operano in Italia e che erano in grado di soppiantare il giudizio spesso interessato di liutai commercianti stranieri che oggi fanno il bello e cattivo  tempo e certificano magari senza alcuna prova scientifica opere dei liutai cremonesi classici.

 

 

DA SEMPRE L'ANLAI SI BATTE PER LA LIUTERIA DI QUALITA' CHE DA UN SENSO ALLA DECISIONE DELL'UNESCO E COMBATTE I VIOLINI IN BIANCO  INASCOLTATA 

 

ECCO IL NOSTRO ULTIMO INTERVENTO  MA SERVIRA' A QUALCOSA ? 

o 2016 

Il buon Loffi uno dei pochi giornalisti seri di Cremona che da anni si batte veramente per la liuteria e per questo è spesso contestato torna su un problema liutario uno dei tanti questa volta sollevato dalla Cna 
Quante cose ci sarebbero da dire .....Diciamone solo alcune per carità di patria 
1 la cortina del silenzio voluta dai grandi capi della Liuteria comincia a cadere ma solo perchéqualcuno ora ha un problema che vogliono risolvere
2 liutai o commercianti cinesi vogliono infatti aprire un negozio o più negozi in una zona prestigiosa di Cremona vicino alla casa FARLOCCA di Stradivari vicino tra l'altro ad un altro negozio dove si vendono già da tempo violini in bianco negozio che è stato regolarmente autorizzato 
Il maligno potrebbe anche dire : quello va bene perchè vi si possono fornire alcuni furbetti ? 
3 Ma se un liutaio "cremonese" vende regolarmente violini diciamo " non cremonesi " specie in Corea come fa notare lo stesso Loffi nell'articolo è possibile vietare ad un cinese di aprire un negozio e di vendere violini cinesi non contraffatti ? Credo proprio di no cari amici 
4 il problema che da tempo si tenta di nascondere perché l'Unesco non crei problemi ai grandi capi della liuteria cremonese non erano forse i violini in bianco che qualcuno poteva acquistare a basso costo e magari poi con qualche piccolo intervento far passare per cremonese come pare accadesse ( o accada ancora ? ) E magari come evidenzia Loffi questo giochino e altri similari non è che vada avanti da vari anni anche se per carità è di sicuro solo marginale ? 
NON VALE LA PENA IMPOSTARE ALLORA il discorso sui controlli quelli veri a garanzia della qualita' ? 
5 Ricordiamo a tutti che l'Anlai continua da troppo tempo inascoltata la sua battaglia contro i violini in bianco e contro i violini non di qualità chiedendo garanzie e controlli . E' una battaglia solitaria e non è che ora si cominci a piangere sul latte versato ? 
6 Ed inoltre quando si chiede ( DA PARTE DELL'ANLAI E DA ANNI ) rigore e controlli anche sulla formazione mentre ogni anno si sfornano 30/40 nuovi liutai non c'è da chiedersi se non valga la pena di portare la formazione a livello universitario non quella " barzelletta" del restauro ma quella della costruzione ?

E ci sarebbe tanto altro da dire ma ne vale la pena ?

 DA IL MONDO PADANO 

 

 

DUE PAGINE OGGI SUL SETTIMANALE CREMONESE CHE TORNA SUL TEMA VIOLINI IN BIANCO
Alcune considerazioni 1) malgrado gli sforzi dei più che vorrebbero far finta di nulla il problema riaffiora sempre e in maniera prepotente 
2) Certo è tutto legale e questi strumenti possono essere venduti a.. studenti ma .... il giornale parla di possibili furbetti che esisterebbero e non sarebbero pochi. Sarà vero ? 
3) Chissà perchè intervistano Ali, CNA Sindaco ecc e non l'ANLAI . Noi crediamo di sapere perché ma non ci interessa
4) L'intervento del Sindaco .......come dire tanto e non dire nulla 
5) Perchè quando si chiede di firmare un impegno alla legalità alcuni si rifiutano e si dimettono addirittura ? ( questo è scritto parlando della iniziativa Ali dell'autocertificazione 
6) La SOLUZIONE SAREBBERO GLI AIUTI .. DI STATO .?
Che splendida pensata ! complimenti. Si dovrebbe "pagare" chi si impegna e fa il suo "dovere" ? Certo avremmo davvero dei geni che governano la liuteria se questa fosse la soluzione

Troppe cose da dire rimandiamo ad un 
intervento giusto articolato e equilibrato

 

 

 

 

vergogna !
Caro direttore

In viaggio per Roma dove domani presenterò alla stampa nazionale il concorso di Santa Cecilia, avendo avuto notizia di un articolo apparso oggi sulla stampa locale non posso non inviare questo mio breve scritto

Da tempo l'Anlai denunciava inascoltata il fatto che alcuni liutai acquistavano strumenti in bianco e che Cremona stava rischiando di compromettere la sua immagine se non addirittura il riconoscimento dell'Unesco. 
Ricordo una mia intervista a Mondo Padano cui segui un enorme scalpore e altre interviste in cui una serie di maestri liutai con sdegno respingevano quella che definivano un' illazione.
Partecipai anche ad una trasmissione in TV unitamente a molti esponenti di associazioni e istituzioni del settore durante la quale tutti dichiararono che il fenomeno o era inesistente o circoscritto a qualche "giovane " liutaio ribadendo in pratica che ......l'Anlai gettava fango senza motivo. 
Abbiamo continuato comunque a ribadire la nostra posizione invitando gli enti cremonesi a porre in atto azioni di controllo e di tutela della qualità degli strumenti ad arco perché Cremona deve la sua fama agli strumenti classici del passato e alla attuale produzione di alta qualità perché, lo abbiamo detto e lo ribadiamo , ci sono molti seri liutai a Cremona che lavorano seriamente e che proprio per questo andrebbero tutelati. 
Ebbene oggi sul giornale locale è apparso un articolo in cui non solo si ammette che da tre o quattro anni la città è invasa da strumenti cinesi, rumeni,bulgari, da strumenti assemblati ecc ecc ma c'è chi dichiara candidamente ( ma almeno ha il coraggio di dirlo ) che ha una triplice produzione nella sua bottega tra cui appunto quella di strumenti acquistati ..."intagliati all'estero principalmente in Germania....." 
Certamente è sempre meglio di chi acquista in bianco e poi non si vergogna di inserire la sua etichetta ! Ma non è questo il punto così come il problema della qualità non si risolve con l'autocertificazione.
Se qualcuno ha avuto il coraggio di firmare violini cinesi figuriamoci se si ferma di fronte ad una auto certificazione ! 
Ribadiamo ancora una volta la nostra proposta lineare : ci devono essere i controlli da parte di una commissione seria ed esterna che possa certificare una produzione di qualità. È vero che qualche liutaio può rifiutarsi di aderire o di sottoporre la sua produzione al controllo ma poi non si può lamentare mentre coloro che aderiscono e accettano sarebbero tutelati e potrebbero garantire una produzione di qualità 
Questa è a nostro avviso l'unica seria via da percorrere nella speranza che ormai non sia davvero troppo tardi.
Gualtiero Nicolini presidente Anlai

Forse non tutti sanno ( ma i liutai sì) che il legno ha una specie di codice a barre naturale formato dagli anelli .della crescita . Basterebbe far stampare anche un altro codice sul legno ( vedi nella foto ) che andrebbe mantenuto anche dopo aver segato il contorno in modo da poter avere sempre la prova di aver utilizzato quel legno. Le foto o meglio le riprese televisive delle varie fasi della lavorazione possono dare la conferma della costruzione di uno strumento completamente in modo artigianale e dalle stesse mani d'artista QUINDI cari cremonesi .... Volere è potere

 

Ecco l'intervento del membro del CDN cav Dugo al Convegno CNA di Cremona 

 

L'intervento di Dugo membro del CDN ANLAI al convegno del 4 ottobre 2012

04OCT2012

 

Buonasera a tutti son il cav Salvatore Dugo di Cremona   membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell’ANLAI

Per prima cosa devo dare motivazione della mia presenza qui al tavolo dei relatori in rappresentanza dell’associazione. Come avete visto dalla locandine dell’evento   non era prevista  quella del presidente prof Nicolini perché  impegnato a Rimini nell’organizzazione di una grande manifestazione Anlai sulla liuteria che si attuerà in aprile maggio  2013 .  Saranno ben 50 giorni di conferenze, convegni, dibattiti  presentazioni di pubblicazioni liutarie,  concerti  anche un cineforum  sui films  sulla liuteria oltre a esposizioni   di strumenti, quadri e mostre liutarie  una grande manifestazione sui….. 5 sensi della liuteria,  sui cui stiamo già lavorando alacremente e che sono sicuro sarà una manifestazione che lascerà il segno. C’è un incontro oggi cui deve partecipare

Prendendo lo spunto da questa premessa consentitemi  di sottolineare  a proposito di manifestazioni ANLAI che  malgrado un bilancio  “ ridicolo”  e che sino ad ora non  ha superato i 10 mila euro all’anno abbiamo dimostrato  che siamo  in grado di organizzare e bene  sia  concorsi nazionali e internazionali di grande spessore  ( ben 7 nazionali e 4 internazionali ) che tutti oggi conoscono  e mostre molto valide come quella dei grandi quartetti che si tiene in questi giorni a Pisogne  oltre che rendere omaggio a un grande cremonese MARIO MAGGI ecc ecc

VOGLIO SOTTOLINARLO E RIBADIRLO  con pochi soldi grandi manifestazioni e però  purtroppo  sempre fuori Cremona per le difficoltà che  troviamo e la chiusura per organizzarle in città

Questo dovrebbe già insegnare a tutti qualcosa sia come gestione delle risorse sia comeopportunità di coinvolgimento di chi ha dimostrato di saper fare. Ricordo tra l’altro le mostre in Bulgaria già programmate  per  maggio giugno del prossimo anno  oltre alla manifestazione di Rimini e la spedizione in  Brasile su cui stiamo lavorando (quello sì che è  un mercato emergente ) alacremente e dove speriamo di essere aiutati da.. Cremona

Avevamo inserito nel programma l’intervento dell’avv. Luigi Dati  vice presidente ANLAI e presidente dell’Associazione Cassiodoro di Bologna  sia per motivi statutari  ( fa le veci del presidente)  sia per dare un  significato  anche  esterno alla città  a questo  convegno  di cui apprezziamo il titolo nella speranza che davvero ci  sia la voglia di  un i dialogo  da parte di TUTTI anche degli assenti e si attui  in concreto almeno un  tentativo di comprensione tra le parti  per affrontare insieme i problemi della liuteria i…… GRAVI PROBLEMI DELLA LIUTERIA.

Il convegno era previsto al mattino in un primo momento ecco il motivo dell’assenza dell’avv Dati impegnato  in questo orario a Bologna  ma non a caso si è voluto poi  che  io  rappresentassi  l’associazione in quanto la mia presenza ha un significato ben preciso essendo membro del CDN dell’Anlai ed anche  membro del Direttivo Ali. La volontà quindi  da parte nostra  che per prima cosa  tra le due associazioni  che portano avanti a Cremona problemi della liuteria si instauri i un vero dialogo e collaborazione e unità d’intenti

Venendo quindi ai problemi   A NOSTRO AVVISO E’ NECESSARIO AFFRONTARE INSIEME  COME è STATO DETTO NEI VARI INTERVENTI IL PROBLEMA DELLA “ SERIETA’ DELLA LIUTERIA”  DELLA GARANZIA DELLE OPERE PRODOTTE A CREMONA  O ALMENO DI UNA PARTE  E DI COLORO CHE OPERANO SERIAMENTE E CHE SONO TRAVOLTI DA UNA CONCORRENZA SLEALE E SECONDO NOI PER DARE ANCHE UN SEGNALE  SERIOE CONCRETO AL MODO DELLA LIUTERIA  MONDIALE CHE CI GUARDA ( E CHE CI CRITICA) BISOGNA PARTIRE DALLA SCUOLA DI LIUTERIA

Voglio per prima cosa sottolineare che l’ANLAI attraverso il suo presidente e vari  altri suoi componenti  che sono liutai, collezionisti, studiosi  appassionati di liuteria  ecc ha cercato da tanti anni (troppi )  di porre appunto all’attenzione  degli enti locali  i problemi della  SCUOLA DI LIUTERIA.  Abbiamo detto tante volte cosa pensiamo e cioè  (solo in due parole perché non c’è tempo di approfondire )  della necessità di dar vita ad un istituto superiore ad  una scuola a livello universitario tale da dare vera dignità  ad una istituzione  frequentata in gran parte da laureati e diplomati e di tanti paesi stranieri.   Ciò non toglie che possa coesistere anche  un istituto che tenga in considerazione le risorse locali e la cremonesità  ( vedi CFP e la Regione Lombardia come qualcuno sostiene )

Quello che in sintesi  vogliamo cioè sottolineare è che malgrado  se ne parli  da trent’anni  gli enti locali non hanno  mai fatto nulla  in concreto  lasciando  la scuola più famosa nel mondo nella situazione anacronistica  che anche chi non sa nulla di liuteria capirebbe

L’assurdo cioè  di una scuola  di  5 anni  di studio (che poi si riducono spesso a  3 perché i laureati e i diplomati vengono ammessi al terzo anno  ) con pochissime ore  di materie professionalizzanti  che  conclude il suo ciclo malgrado appunto  i tanti allievi  laureati e diplomati di tutto il mondo con un esame di maturità professionale.  Non capite che siamo al ridicolo ? Non ve ne accorgete ?

Il fatto che si possa contare anche su corsi ISTF  come quello che sarà presentato domani non toglie molto al problema anzi rafforza la nostra tesi che la Scuola dovrebbe essere impostata a tale livello

EBBENE DOPO TRENT’ANNI DI QUESTA SITUAZIONE “ RIDICOLA” scusatemi il termine non è giunto il momento di  risolvere insieme  ma per davvero il problema senza rimandarlo ancora per trent’anni ?

Ma tessere di dialogo significa anche parlare di Mondomusica . I responsabili  della Fiera sostengono  anche in questi giorni  che si è ottenuto  un grande successo della manifestazione  e in parte è vero ; lo sforzo dei dirigenti ha portato un buon salone del pianoforte, ha portato a incontri interessanti esempio  quello di conservatori ,  a dibattiti conferenze  valide ecc  non mi dilungo ma non nascondiamoci dietro un dito ;

NON POSSIAMO NEGARE NESSUNO PUO’ NEGARE L’EVIDENZA perchè i dati ufficiali forniti dalla stessa Fiera  ci dicono  che ci sono stati 100 stand in meno,  E’ noto a tutti che molti  liutai cremonesi e non cremonesi  erano presenti… in città e….. non in Fiera, che alcuni  negozi  hanno addirittura fatto  pubblicità dichiarando  "NON SIAMO IN FIERA",  mentre negli stand del padiglione fieristico  anche se c’erano ovviamente liutai  italiani e stranieri  di grande validità e interesse c’erano però anche violini rumeni, bulgari,  cinesi a buon mercato  ma poi c’erano anche semilavorati  e questo non fa certo bene  alla liuteria artistica e artigianale .

Ma quello che ci preoccupa non sono tanto gli errori compiuti e che le tessere di un dialogo potrebbero far  modificare ( vedi il regolamento che è stato prontamente cambiato  anche se qualcuno sostiene solo per salvare il Consorzio mentre alti sostengono che è stato cambiato da mesi  senza però che ne fosse stata data adeguata pubblicità ) quello che ci preoccupa lo ripetiamo  è il voler perseverare con pervicace ostinazione in quelli che noi riteniamo  errori che sono stati palesemente dimostrati. Non è qui il tema di allargare il discorso anche alle polemiche sulle scelte della Triennale a cominciare dalla  Giuria, alle  sue decisioni, alla  carenze della parte acustica  Essendo noi organizzatori di concorsi non ci sentiamo di dire una parola al riguardo  anzi vogliamo sottolineare che su 8 premiati nel presente concorso di quest’anno ben 3  sono già stati premiati anche  nel nostro concorso internazionale di Pisogne

E’ NECESSARIO APRIRE UN VERO DIALOGO  TRA LA FIERA E I LIUTAI  TRA MONDOMUSICA E LE ASSOCIAZIONI PER VALORIZZARE DAVVERO LA LIUTERIA QUELLA SERIA ARTIGIANALE VERA E SPECIE OVVIAMENTE QUELLA CREMONESE  O ITALIANA

PERMETTETEMI PERO' QUI UN INCISO

La lettera della ditta Rivolta pubblicata  oggi sul quotidiano online   cremonaoggi è  emblematica perché ci da  il giudizio spassionato di uno degli espositori più seri presente da sempre in Fiera  che giustamente osserva  sia la scarsa presenza  quest’anno di operatori interessati  sia l"assenza di spirito imprenditoriale dei dirigenti nel senso di saper coinvolgere gli " operatori" del domani  e quelli locali

ma ancora più emblematica la presa di posizione del cav Piva pubblicata su il Piccolo di ieri che liquida il dissenso in due parole

I liutai cremonesi non vogliono venire in Fiera .. " affari loro"  noi abbiamo convinto Fazioli !

Un affermazione di questo tenore non merita commenti e invece di “tessere per un dialogo”  potremmo parlare  di.. pesci in faccia a chi dissente da parte del .. "dittatore "   che vuole andare dritto per la sua strada e quindi ci sarebbe da riflettere su che senso può avere anche questo nostro incontro

E veniamo a   Mondomusica a New York Tutti dovremmo renderci conto che  è impossibile tornare indietro,  Faremmo una figuraccia internazionale se è vero che la metà dello spazio espositivo è stata prenotata da 14 stati Usa e da liutai di una quindicina di nazioni o più , Ma come abbiamo detto se viene fatto uno sforzo economico notevole portando gli Stradivari e gli Amati  e i cimeli di Fiorini (  doveri aprire qui un’altra parentesi  sul Fiorni e Cremona ma ne parleremo in altra sede)  e se si organizzano tante altre valide manifestazioni  con notevoli contributi e  se poi come sembra a New York non ci sarà la liuteria cremonese ( tranne il consorzio) e quella italiana  o pochissimi rappresentanti  non si può  pensare che  sia un investimento giusto

L’INSEGNAMENTO DI QUESTA SITUAZIONE DI CONTRASTO E’  LA NECESSITA’ DI CONVOLGIMENTO E DI DECISIONI  CHE DEVONO ESSERE ASSUNTE CON IL CONTRIBUTO DI TUTTI E NON CALATE O IMPOSTE DALL’ALTO

MA QUELLO CHE L’ANLAI HA VOLUTO FAR PRESENTE CON UN CONTRIBUTO CHE RITENIAMO IMPORTANTE E CON LA NOSTRA PROPOSTA  E’ PROPRIO IL TENTATIVO DI PORTARE A NEW YORK I LIUTAI CREMONESI ( E ITALIANI)  MA SUPERANDO LE LORO DIFFICOLTA’ SOPRATTUTTO ECONOMICHE IN QUESTI MOMENTI PARTICOLARI

SI RISCHIA ALTRIMENTI CHE CI SIANO POCHI LIUTAI ITALINI E POCHI CREMONESI TRANNE  QUELLI DEL CONSORZIO E QUESTO NON E’ NE' GIUSTO NE’ CORRETTO ANCHE PER I MOTIVI CHE DIREMO

Anche il direttore de La provincia nei giorni scorsi in suo articolo di fondo accusava i liutai  cremonesi di provincialismo e di incapacità ma qualcuno ha giustamente fatto presente che il mercato della liuteria é globale da oltre quattrocento anni e che ogni giorno ogni piccola bottega della cittá e di ogni altra realtá che si occupa di liuteria, si confronta con un mercato spalmato sull'intero pianeta

Ed eccoci allora alla "tessera" di cosa si dovrebbe fare secondo l'ANLAI oltre alla riforma della Scuola, oltre ad un accordo cambiamento delle regole di Mondomusica oltre ad una mediazione per New York

Il problema più grave a nostro parere  è quello che  è emerso clamorosamente con la spaccatura nel Consorzio  che anche l’Anlai e l’Ali ( allora il nostro presidente era  presidente Ali) hanno voluto e contribuito a far nascere nella speranza  non solo di ottenere finanziamenti  pubblici nel settore,  ma anche di porre un argine ai furbetti e alle porcherie che stavano accadendo e che purtroppo  accadono  oggi più che mai nella liuteria che offuscano l’immagine di Cremona e della liuteria italiana.

E’ inutile che le elenchiamo perché tutti qui le conoscete Non vogliamo ripetere tutto quello che abbiamo denunciato e continuiamo a dire  da anni e che spesso  viene contestato ingiustamente dagli enti locali appena appare un articolo su qualche rivista specializzata o meno ripetendo su  Cremona le solite frasi fatte e d’effetto

Il  problema è che qualcuno dovrebbe opporsi  a chi danneggia l’immagine di Cremona con comportamenti scorretti e che il Consorzio dovrebbe davvero tutelare e garantire la produzione artigianale seria e corretta ma purtroppo non lo fa  non è in grado di farlo perché consente anche a chi vi è iscritto di produrre al di fuori delle garanzie perché  promuove  liutai che al di fuori del consorzio  “ magari” hanno  un esercito di schiavetti che lavorano per loro, che magari mettono  etichette false  o non corrispondenti negli strumenti che vendono, che  magari  comprano  strumenti in bianco in Cina e potremmo continuare

Possiamo consentire tutto questo impiegando anche  enormi somme pubbliche a danno magari di chi invece solo perché non aderisce al Consorzio  e lavora  seriamente  non solo non è tutelato ma addirittura svantaggiato nei riguardi di  chi  si comporta disonestamente ottenendo  invece tutti gli aiuti necessari dallo stesso  Consorzio ?

Ecco perché noi presenteremo   (forse anche   senza speranze e in una lotta contro i mulini al vento)  ma lo facciamo lo stesso   perché siamo per la serietà e la correttezza un progetto per il violino  lo strumento ad arco DOC  lo strumento veramente garantito  in tutte le sue fasi della lavorazione ; ma chi aderirà a questo progetto  (e magari nessuno)  dovrà  farlo per sempre da quel momento in poi dovrà impegnarsi  a costruire con queste direttive  in modo che TUTTA LA SUA PRODUZIONE da quel momento in poi sia garantita e registrata  anche in un  data base senza alcuna POSSIBILITA’ CHE ESISTANO ALTRI SUOI STRUMENTI AL DI FUORI DI SERIO E REALE  CONTROLLO

Ringrazio dell’attenzione e ribadisco che l’ANLAI malgrado magari i toni polemici a volte  e l’amarezza per  NEMO PROPHETA IN PATRIA è sempre disponibile a cercare di risolvere i veri problemi della liuteria  se c’è dall’altra parte la volontà  di trovare soluzioni unitarie